ISCRO: una importante tutela per il lavoratore autonomo

ISCRO: una importante tutela per il lavoratore autonomo

La pandemia da COVID-19 ha colpito duramente i lavatori autonomi e professionisti, meno tutelati e addirittura esclusi dai primi aiuti. Ora è stata introdotta la così detta ISCRO ovvero l’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa.

L’idea alla base è quella di fornire ai lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata INPS una sorta di “Cassa Integrazione” simile a quella che viene elargita ai lavoratori dipendenti

Con la circolare 94/2021 l’INPS ha dato attuazione a questa misura: la domanda può essere presentata entro il 31 ottobre dell’anno 2022.

L’iscro partite iva può essere un vero “SOS” per i professionisti: oggi entreremo nel dettaglio di questa misura agevolativa per capirne requisiti e come fare domanda.

L’ISCRO è una misura sperimentale inserita per il triennio 2021-2023 e ha come obiettivo quella di elargire fino ad un massimo di 800 euro mensili per 6 mesi all’anno alle Partite IVA, lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata INPS che esercitano per professione abituale attività di lavoro autonomo ossia attività libero professionale non imprenditoriale.

Tuttavia, i professionisti ordinistici (medici, commercialisti, avvocati ecc…) che versano i contributi non all’INPS ma alla loro cassa privata non possono presentare la domanda ISCRO.

Quali sono i requisiti per poter accedere all’ISCRO?

  1. Il professionista non deve essere titolare di pensione;
  2. Il professionista non deve essere assicurato presso altre forme previdenziali obbligatorie (sono incompatibili con l’ISCRO le indennità NASpI e DIS-COLL);
  3. Il professionista non deve essere beneficiario del reddito di cittadinanza;
  4. Il professionista deve essere in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria;
  5. Il professionista deve aver aperto la partita iva almeno 4 anni prima rispetto a quello della data di presentazione della domanda.

Tali requisiti devono essere mantenuti anche durante la percezione dell’indennità e, in caso contrario, il beneficiario dell’ISCRO decade dal diritto della prestazione.

Quali sono i limiti reddituali che permettono di accedere all’ISCRO?

Il professionista deve aver prodotto un reddito di lavoro autonomo, nell’anno precedente a quello di presentazione della domanda, inferiore al 50% rispetto alla media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei tre anni precedenti l’anno anteriore a quello di presentazione della domanda.

A rilevare sono solo i redditi prodotti dall’attività autonoma.

Inoltre, occorre aver dichiarato nell’anno precedente alla presentazione della domanda un reddito da attività autonoma non superiore a 8.145,00 euro.

Da quando si può presentare la domanda ISCRO partita iva  e come?

Sarà possibile presentare la domanda solo una volta nel triennio, ovviamente nel rispetto dei requisiti, entro il 31 ottobre del 2022.

L’INPS ha precisato che la domanda va presentata in via telematica: autocertificando il possesso dei requisiti. Per presentare l’istanza telematica si utilizzerà un applicativo on-line presente nel portale web INPS (previo possesso di credenziali INPS o SPID).

A quanto ammonta questa indennità?

L’indennità è pari al 25% su base semestrale dell’ultimo reddito certificato all’Agenzia Entrate e viene erogata dall’INPS per 6 mensilità con un importo minimo di euro 250 mensili ad un importo massimo di euro 800 mensili.

Con la Circolare 90/2021 l’INPS ha precisato che per richiedere l’ISCRO serve il Durc online regolare.

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