ISCRO: La nuova tutela per il lavoratore autonomo

La nuova tutela per il lavoratore autonomo: nasce finalmente la ISCRO

La crisi causata dalla Pandemia da COVID-19 ha colpito prevalentemente la categoria delle Partita IVA, meno tutelate e in maggiore crisi di liquidità rispetto ai lavoratori dipendenti, ed in aiuto ad imprenditori e lavoratori autonomi, la legge di Bilancio 2021 ha introdotto ISCRO ovvero l’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa.

L’idea alla base è quella di fornire ai lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata INPS una sorta di “Cassa Integrazione” simile nel concetto a quella che viene elargita ai lavoratori dipendenti. Questa misura da una parte aiuta, ma dall’altra porta ad un aumento delle scadenze aziendali da considerare alle quali bisogna stare attenti al fine di non rischiare di perdere l’opportunità di questa misura agevolativa.

Con la recente circolare 94/2021 l’INPS ha dato attuazione alla presentazione della domanda a partire dal 1° luglio e fino al 31 ottobre 2021.

Prima però di vedere nella ISCRO un vero e proprio aiuto per i lavoratori autonomi, occorre considerare che i requisiti per l’accesso sono molto stringenti. Sono infatti previsti precisi e attenti calcoli da fare che rendono il tutto molto complesso senza l’affiancamento di un consulente preparato.

Purtroppo, ancora una volta il legislatore si è dimenticato dei professionisti iscritti alle Casse di Previdenza private obbligatorie (non INPS), ovvero i professionisti ordinistici (medici, ingegneri, avvocati ecc…), infatti questi soggetti non possono presentare la domanda ISCRO.

L’ISCRO è una misura sperimentale inserita per il triennio 2021-2023 e ha come obiettivo quella di elargire fino ad un massimo di 800 euro mensili per 6 mesi all’anno alle Partite IVA, lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata INPS che esercitano per professione abituale attività di lavoro autonomo ossia attività libero professionale non imprenditoriale.

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Quali sono i requisiti per poter accedere all’ISCRO?

  1. Il professionista non deve essere titolare di pensione;
  2. Il professionista non deve essere assicurato presso altre forme previdenziali obbligatorie (sono incompatibili con l’ISCRO le indennità NASpI e DIS-COLL);
  3. Il professionista non deve essere beneficiario del reddito di cittadinanza;
  4. Il professionista deve essere in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria;
  5. Il professionista deve aver aperto la partita iva almeno 4 anni prima rispetto a quello della data di presentazione della domanda.

Tali requisiti devono essere mantenuti anche durante la percezione dell’indennità, in caso contrario il beneficiario dell’ISCRO decade dal diritto della prestazione.

Quali sono i limiti di reddito che permettono di accedere all’ISCRO?

  • Il professionista deve aver prodotto un reddito di lavoro autonomo, nell’anno precedente a quello di presentazione della domanda, inferiore al 50% rispetto alla media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei tre anni precedenti l’anno anteriore a quello di presentazione della domanda. A rilevare sono solo i redditi prodotti dall’attività autonoma.
  • Inoltre, occorre aver dichiarato nell’anno precedente alla presentazione della domanda un reddito da attività autonoma non superiore a 8.145,00 euro. Tutti i requisiti devono ricorrere congiuntamente.

Come si presenta la domanda ISCRO?

Sarà possibile presentare la domanda solo una volta nel triennio, ovviamente nel rispetto dei requisiti, entro il 31 ottobre di ogni anno dal 2021 al 2023.

L’INPS con la recente circolare 94/2021 ha precisato che la domanda può essere presentata a partire dal 1° luglio in via telematica: nella domanda il soggetto beneficiario autocertificherà il possesso dei requisiti. Per presentare l’istanza telematica si utilizzerà un applicativo on-line presente nel portale web INPS (previo possesso di credenziali INPS o SPID) oppure tramite il Contact Center integrato telefonando al numero verde 803.164 da fisso o allo 06.164164 da mobile.

L’erogazione del contributo ISCRO sarà vincolata alla partecipazione a percorsi di aggiornamento professionale il cui monitoraggio è demandato all’ANPAL, ad opera del professionista interessato.

A quanto ammonta questa indennità?

L’indennità è pari al 25% su base semestrale dell’ultimo reddito certificato all’Agenzia Entrate e viene erogata dall’INPS per 6 mensilità con un importo minimo di euro 250 mensili ad un importo massimo di euro 800 mensili.

Inoltre, con la Circolare 90/2021 l’INPS ha precisato che per richiedere l’ISCRO serve il Durc online.

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